Editoriale settembre 2022 – news da Parigi

La nuova presidente di Magnum è Cristina De Middel. Non è questa la novità. Non è la prima donna a guidare l’Agenzia di Capa e Bresson, per citare alcuni tra i fondatori. Anzi, la prima Presidente fu proprio una donna: Rita Vandivert.

La logica costitutiva della Magnum è rimasta come alle origini. Una struttura semplificata, snellita nell’organigramma, una cooperativa dove tutti i fotografi sono membri con uguali diritti.

Anche il ruolo del Presidente è un servizio che viene prestato con basso profilo, vissuto come un privilegio, quello di essere il rappresentante dell’Agenzia fotografica più importante al mondo.

La Magnum è composta da donne e uomini ma innanzitutto: fotografi. Non ci sono differenze di genere ed ogni autore mantiene la sua identità.

Il bisogno di fondare la Magnum nacque proprio per tutelare il fotografo e il diritto d’autore, questo ha permesso di rivalutare la figura del fotografo rispetto all’immagine stessa.

Sembra banale ma non lo è, anzi. L’immagine fotografica non tiene il passo con il resto delle Arti visive. Spesso ci si ricorda delle fotografie ma non di chi le ha fatte, il che è un vulnus per gli autori.

I fotografi realizzano opere grazie alle loro capacità e al loro talento espressivo come qualunque altro artista, che si tratti di pittura, letteratura, musica etc.

Va riconosciuto il valore autoriale e in questo consiste il debito di riconoscenza nei confronti della Magnum.

A corollario di questo editoriale ho scelto un vecchio capolavoro di Dennis Stock con protagonista una donna durante il Venice Beach Rock Festival del ‘68, omaggio indiscutibile ad un momento storico di grande emancipazione femminile ed anche un augurio alla De Middel.

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