Editoriale Ottobre 2020: La deriva ad oltranza
Editoriale Ottobre 2020
La deriva ad oltranza.
Anche nella vita c’è chi mette tende e radici o chi nomadizza la sua intera esistenza, sia nei rapporti umani come nella scelta dei luoghi in cui vivere.
È una questione di idee, stanziali vs esploratori, conservatori vs progressisti.
La fotografia non può neutralizzarsi e rimaner fuori da questa logica, non c’è Svizzera che tenga qui.
C’erano quelli per il grande formato e quelli per il film 35mm. Quelli per la Velvia o quelli per la Ektachrome. Ottiche fisse contro zoom. Colore contro bianco e nero. Poi analogico contro digitale, fino ad arrivare ad oggi, alla fotografia fatta con i “telefoni”.
È di pochi giorni fa il post di Stephen Shore.
Shore fa parte della storia, se ne innamorò pure Ghirri tanto da diventarne il mallevadore e promuoverne le gesta nel nostro paese.
Shore ebbe il pregio di fissare lo sguardo dove altri lo distolsero e narrò il suo paese attraverso i luoghi non comuni. Fu subito scuola ed il resto è storia.
I nuovi topografi interpretarono il paesaggio, urbano e non, e da allora non hanno più smesso anche se le generazioni si sono susseguite ed evolute.
Oggi Shore è un signore attempato che se ne va in giro per il Montana, cazzeggiando e prendendo in giro tutti specie quando pubblica certe fotografie sui social che, se passeranno alla storia, non è certo per meriti artistici.
Pochi giorni fa ha pubblicato un’immagine, questa volta più regular rispetto alla memoria che noi fans riserbiamo, tanto che un suo follower gli ha chiesto se fosse tornato a scattare in formato 4×5.
La risposta, laconica ma usuale per lui che è gran dosatore, è stata altrettanto algida: iPhone 11 Pro.
E qui torniamo alle prime righe di questo editoriale. Non so se sia consapevolezza o rassegnazione ma anche i grandi (McCurry fece outing già un paio d’anni fa) alla fine, per comodità o pigrizia, si sono convertiti, come tutti o quasi del resto, alla smartphotography.
Non è uno stare contro la fotografia alta, scattata con strumenti precisi, affidabili e costosi, quella rimane, ma è l’accettazione di un cambiamento inevitabile. Solo non guardando la realtà, solo se vogliamo aderire all’ascetismo possiamo rimanere impassibili al cambiamento, altrimenti lo si deve accettare traendone i benefici e trattenendone solo il meglio, che a volte non è altro che comodità.