Editoriale Marzo 2023 – Irriducibili

Gli irriducibili.

C’era davvero bisogno di un altro libro di Stephen Shore?

Premetto, senza Shore avrei passato il mio tempo libero a giocare a burraco.

Mi sono appassionato alla fotografia anche grazie a lui e alla sua esperienza, quindi giù il cappello.

Shore è un artista che ha dato vita ad un momento fondamentale per la fotografia e non mi dilungherò oltre per non risultare stantìo dopo anni di apologie varie al suo indirizzo, mi chiedo però cosa aggiunga oggi uscendo con un nuovo libro (nuovo libro ma vecchia storia) a decenni da quella esperienza molto formativa ma altrettanto lontana.

Sto parlando di Steel Town, che in effetti non è nemmeno l’ultimo, visto che ne ha editato un altro con fotografie aeree.

Quello a cui faccio riferimento è un libro del 2021 con immagini di un’esperienza vissuta da Shore nel 1977 e bla bla bla che mi è capitato tra le mani solo ultimamente.

Immagini e storia molto belle che un po’ mi ricordano il senso dell’ultimo inedito di Jimi Hendrix uscito trent’anni dopo la sua morte.

È sicuramente una scelta editoriale e un buon risultato per il vecchio Steph. 

Diciamo che i magheggi post mortem artistica in genere non aumentano le mie pulsazioni.

In fondo Shore oggi è un signore attempato che fotografa il suo cane Annabelle con l’iPhone o si diverte a fare volare il drone.

Per contro, se gli Stones cantano ancora Time is on my side vorrà dire che hanno ragione quelli nati negli anni quaranta.

Quindi se collezionate libri fotografici, nella fattispecie i grandi classici, dimenticate tutto quello che avete appena letto e compratevi Steel Town, è il libro per voi.