Editoriale Marzo 2021: Icons

Editoriale Marzo 2021

Icons

Stavolta parlerò di immagini senza fotografia, sembra un ossimoro vero?
Diciamo immagini senza una fotografia specifica, come quelle che questo mondo bizzarro ci propina a volte in maniera diretta, oppure subdola, subliminale.
Anzi, la fotografia te la scatto io adesso, stai a sentire.
Te la faccio così: Washington-2021-Biden-Lady Gaga-J Lopez, in un pomeriggio assolato ma freddo.
Hai presente?
Un’imponente macchina della comunicazione, meglio, dello spettacolo, tutto nel nome di: in God we trust.
Si Dio ce lo mettono un po’ ovunque, sta ai primi posti nelle charts.
L’immagine che vi dicevo è quella del sorriso ammiccante e tirato dei protagonisti, dei rossetti rossi e dei vestiti eleganti, del proud che gonfia i cuori.
Arriva la Lady, icona gay friendly (non che sia importante rimarcarlo ma è un significativo spostamento di traiettoria del nuovo mainstream), che canta lo star spangled banner e lo interpreta con grande pathos. Labbra spesse come salsicce e qualche traccia di italianità nei suoi geni.
Poi J-Lo che si inerpica in un liberatorio libertad y justicia para todos non prima di aver cantato l’altro inno, quello di protesta di Woody Guthrie, per mostrare che c’è sempre un pizzico di revolutionario nei cuori dei paladini delle giustizie a favore delle minoranze.
Tutto perfetto, non un’emozione tradita, tutto plasticamente come da copione. L’avessimo fatto noi ci sarebbe stato un inciampo sulle scale, una cravatta storta, un microfono col fischio. Loro no.
L’immagine, la foto, a questo punto, è questa.
Non ne faccio una questione politica, ad ogni cambio di vertice c’è qualcuno contento e qualcuno no, ma c’è un paese che vuole e sa comunicare, un paese che ha capito che quella fotografia, riempita di fierezza, di stelle e strisce, di tanta retorica e giuramenti, di sogno americano, è una fotografia ancora vincente.
Che poi, vincente…
Il sogno americano mi sembra più uno spettacolo di burlesque a Las Vegas in un matinée da primo dell’anno, ma loro lo ripassano al microonde alla bisogna e lo servono tiepido.
Purtroppo questo mappazzone è il medesimo che sentiamo pure noi ad ogni cambio di governo eppure la loro versione sembra sempre che conferisca qualche speranza in più.
Qual è la morale? Quella che le fotografie importanti, anche quelle apparentemente spontanee (ma in questo caso non lo sono), portano un connaturato e chiaro messaggio.
La fotografia di quel pomeriggio è quella che ci si aspettava, rigidamente immota dalla notte dei tempi: signori incravattati e ladies in tailleur, Jackie docet, anche quel rosa Chanel era ben altro stile.
Insomma, nulla di nuovo a ovest.

Enzo Pertusio

1 thoughts on “Editoriale Marzo 2021: Icons

  • 14 Marzo 2021 in 16:27
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    Purtroppo gli Americani hanno imparato molto bene la lezione, quella della propaganda intendo.
    La loro non è terra di libertà ma bensì di immagine, fotografia se vogliamo.
    Hollywood infatti è la più grande macchina di propaganda del mondo, fin dall’inizio quando descrivevano i Nativi Americani (Indiani) come brutti sporchi e cattivi.
    Ma negli anni abbiamo imparato che dietro a un bel fiocco con una carta patinata e brillante c’è un’anima nera come la notte.

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