Editoriale Gennaio 2023 – la classifica dei primi

Denis Curti, critico, saggista, curatore di mostre e molto altro, tempo fa, non ricordo se su uno dei suoi libri o in un’intervista, dichiarò il suo amore assoluto per Robert Capa.

Come se per lui la fotografia avesse il suo momento apicale in Capa, per molteplici motivi, ovviamente.

Questa dichiarazione d’amore mi fece pensare. Intanto non avrei detto che tanta schiettezza potesse arrivare da un uomo di fotografia. In genere è più facile rimanere neutrali rispetto al prendere una posizione, che sarà pure una situazione di comodo ma anche una verità, in fondo è difficile scegliere tra i grandi che hanno fatto la storia. 

E invece no, almeno in questo caso la dichiarazione fu netta.

Pensai anche io, brevemente, alla mia personal chart di fotografi che più mi hanno influenzato o quelli che ho amato maggiormente ma non ne sono venuto fuori.

Mica facile. In fondo i generi sono tanti, ci sono affinità diverse. Alcuni fotografi li ho amati per l’impatto emozionale che hanno creato, altri per originalità, altri ancora per aver osato.

Ci sono fotografi fondamentali per il colore o il b/n, fotografi che hanno usato il mezzo fotografico per raccontare storie, creare pathos. Fotografi tecnici, autori d’impatto. Artisti che hanno usato la fotografia per un fine ben preciso, altri che se ne sono appropriati fondendosi in un tutt’uno, quelli che hanno dato più importanza al risultato che all’atto del prendere una foto.

Insomma un mondo variegato di autori, un intrigo, un guazzabuglio dal quale è complicato uscirne tanto che io non saprei smarcare un leader maximo, un Maradona della fotografia.

Il che è comprensibile per il fatto che la fotografia non è un gol, non è un risultato netto ma una variabile sensibile alla cultura, alla passione e al gusto di chi ne fruisce. Stante questo sono rimasto affascinato dall’idea di trovare un risultato, un nome da mettere in cima alla lista, e alla fine qualcosa è venuto fuori, e voi ce l’avete un nome per la vostra?