Editoriale Gennaio 2022: il nostro dovere
Editoriale Gennaio 2022
Il nostro dovere
Viviamo la vita mettendo noi stessi al centro dell’universo. Le nostre storie si sviluppano in maniera differente ma il fine è sempre quello per quasi tutti: tornare, o rimanere, all’io.
È come vivere una vita correndo su un cerchio, torniamo sempre al punto di partenza, e quel punto siamo noi e la nostra vita.
Noi però, che ci occupiamo di fotografia all’interno di una associazione dedicata, abbiamo una missione, quella di rompere il cerchio, quello di mettere al centro di tutto il nostro dovere: definire valori comuni a tutti e divulgare che c’è una possibilità attraverso la fotografia, quella di potersi esprimere per condividere esperienze, per creare memoria, aprendosi agli altri facendo sì che gli altri fruiscano dello stesso beneficio.
Si tratta di esperire e trasformare il cerchio in una spirale verso l’alto, dove su in cima non ci siamo noi ma c’è la fotografia, che è un mezzo che racconta la vita, le storie degli esseri umani, non è soltanto un fattore estetico.
Bisogna fare della propria vita un’opera d’arte, diceva D’Annunzio. Noi possiamo farlo anche attraverso gli altri e per gli altri.
La fotografia è Arte, sta a noi cercarla e trovarla, riconoscerla e darne un senso, promuoverla e sostenerla.
La nostra missione è la nostra fortuna, può diventare un dono.
Bresson ci ha insegnato ad attendere. Doisneau a sorridere. Man Ray ad osare. Capa a non fermarci mai. Egglestone a guardare sotto al tappeto. Shore a disegnare un’altra prospettiva.
Ognuno di loro ci ha mostrato un’opportunità, ha dimostrato che c’è sempre un nuovo modo di vedere, vivere e interpretare e che nulla deve rimanere come è sempre stato.
Il nostro dovere è andare avanti e non fermarci, né a guardare quanto siamo belli né a curare il nostro orticello ma usare la fotografia come crescita ed esperienza di vita.