Editoriale Dicembre 2021: È femmina!

Editoriale Dicembre 2021

È femmina!
La fotografia è femmina.
È rimasta apocrifa per molto tempo, poi dal modernismo postbellico, e più sommariamente direi dai tempi legati alla trasformazione tra ere analogica-digitale, è stata liberata dalla contumacia.
Oltre ad essere femmina per genere così come lo è la macchina fotografica, lo era la pellicola ed oggi la scheda sd (mentre l’obiettivo, si sa, è maschio), lo è perché femmine sono pure le artiste che hanno scandito i tempi più importanti.
Abbott-Modotti-Lange-Arbus tanto per fare dei nomi, insieme a molte altre avevano già fatto la storia della fotografia, ma c’è stato un mondo parallelo che l’ha considerata una pratica per uomini, e la lotta è stata da subito impari.
All’inizio appannaggio della noblesse e dell’agiatezza di chi poteva permettersela, come la contessa di Castiglione Virginia Oldoini, oppure Anna Maria Borghese, aristocratiche si, ma pure dal piglio artistico, si palesarono come i primi vagiti di un’espressività al femminile dall’elegante richiamo.
Esempi più progressisti, anche se poco laburisti, arrivano pure dall’Inghilterra, tornando indietro di un secolo e mezzo con Julia Margaret Cameron o Anna Atkins, per dire.
Poi la storia si è sviluppata, fortunatamente, allargando la possibilità ad altre.
La fotografia è femmina per genere, femmina per romanticismo, femmina per riscatto, femmina perché madre. Madre di dibattiti, analisi, legami e approfondimenti. Madre della libertà di essere come gli pare, anche quando non ci piace.
Si la fotografia è femmina perché le artiste fotografe hanno saputo renderla più profonda e misteriosa ed hanno infuso un po’ di quella magia ai maschi per svelare il loro lato femminile.
Quella prosopopea supponente di certuni ometti, assuntisi il ruolo di padri padroni della fotografia, e io ne ho conosciuti alcuni, si è deteriorato anno dopo anno lasciando solo più le tracce residuali di poco conto.
Forse quegli uomini, però, hanno solo creduto di stare al potere, mentre il pouvoir fèminin tirava già le fila nella penombra.
Non c’è competizione nelle mie parole ma ammirazione, perché siamo diventati migliori fotografi grazie a loro.
Ho visto una foto satirica la cui didascalia recitava: PRIMO CONGRESSO DI UOMINI CHE COMANDANO A CASA, e nell’immagine si vede un poveraccio, solo, in mezzo ad una piazza. La fotografia non mente, almeno in questo caso.
Groucho Marx direbbe: gli uomini sono delle donne che non ce l’hanno fatta.

Enzo Pertusio
 

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