Editoriale Dicembre 2018: Soprattutto IO.

Editoriale Dicembre

Soprattutto IO.

Ho conosciuto una persona che si occupa di fotografia per professione, di cui non fornirò generalità, che mi ha invitato nel suo studio torinese.
Non so cosa volesse davvero e non l’ho scoperto nemmeno dopo essermi congedato. Sono entrato, mi son seduto su quella poltrona in pelle consumata, lemme lemme, un po’ frastornato da tutte quelle immagini ridondanti e autoreferenziali appese in giro in ogni spazio che svelasse un pezzetto d’intonaco ancora libero. Avevo preventivamente dichiarato il limite di un’ora di disponibilità, non per arroganza ma perché la vita è sempre più avara nel donare tempo. Un’ora rivelatasi lunghissima, estenuante.
In realtà 59 minuti ad ascoltare e 1 a dover giustificare la mia urgenza nel dover lasciare quel numero civico.
59 minuti ad ascoltare tutto lo scibile umano sulle sue foto, sulla sua arte, su quanta ispirazione, tecnica e innovazione ci fosse nel suo mondo fotografico.
59 minuti così e un pugno di secondi per concludere dicendomi: “che altro ti posso raccontare, non mi piace parlare di me…”
Occhei, vabbè. Crederci è importante certo, in se stessi intendo.
La costruzione del proprio ego è necessaria per non essere divorati dai predatori ma ci sono anche i limiti fissati dall’eleganza, sostantivo apocrifo a taluni.
Fine.
Se non ci sentiamo più: Buon Natale a tutti.

Enzo Pertusio

 

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