Editoriale di Settembre 2018: La grande bellezza

Editoriale di Settembre

La grande bellezza

Si chiamano Valentino e Jacqueline, potrei tranquillamente definirli: amici della Subalpina.
Vennero la prima volta nel 2015, poi a maggio di quest’anno.
Vivono nel sud dell’Africa da più di vent’anni, sono guide esperte e fotografi. È soprattutto l’Africa ad essere la loro vita, casa e lavoro. Sogni, desideri e aspettative lì nascono e lì si concretizzano.
Ogni tanto tornano in Italia per ritrovare ancora i familiari rimasti e per fare qualche tour promozionale per le loro attività.
Per disegnarne un profilo a chi non li avesse conosciuti direi che sono l’antitesi dell’Indiana Jones o del Ranger con bermuda e fucile, sono persone oneste, semplici e modeste, questo si.
Senza grande rumore sono arrivati da noi per la loro serata con immagini africane. Leoni, elefanti e tutto lo scibile faunistico locale, anche molti passaggi. Tutte fotografie davvero belle, suggestive, e per nulla pretenziose. Immagini per mostrare quanto bello fosse quel mondo, non per mostrare quanto fossero bravi.
Poi è successo un piccolo miracolo.
Durante la proiezione delle immagini ero seduto vicino a loro. A metà del video appare la foto di un piccolo d’elefante. In quel momento, per caso, volto gli occhi verso di loro. Erano entrambe illuminati dal riflesso dello schermo, incantanti dalla bellezza di quella vita, quell’elefantino al quale avranno scattato centinaia di foto, le stesse che poi avranno rivisto centinaia di volte, ma in quel preciso istante erano in trans, abbagliati come davanti all’apparizione della madonna di Lourdes. In quegli occhi lucidi e commossi, quei dolci sorrisi, c’era la profondità dell’amore e della passione, c’era tutta l’Africa, la loro.

Enzo Pertusio

2 thoughts on “Editoriale di Settembre 2018: La grande bellezza

  • 2 Settembre 2018 in 3:41
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    Li ricordo molto bene….
    Ricordo la loro curiosità nel parlare con le persone che avevano intorno (noi Subalpini) nel chiedere quali fossero le nostre esperienze di viaggio e di vita, senza mai accentrare l’attenzione su di loro.
    Intelligenza…

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  • 4 Settembre 2018 in 8:35
    Permalink

    A dimostrazione che la fotografia da il meglio di se quando è un mezzo e non un fine. Se c’è una storia dietro, l’obiettivo usato e tutto il resto son secondari. Alla base di tutto c’è banalmente l’esperienza del vissuto, se manca l’emozione, abbiamo solamente cartoline.
    Ciao,
    Andrea.

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