Editoriale a cura di Enzo Pertusio – Social(non)mente
Editoriale a cura di Enzo Pertusio
Social(non)mente
Soldo fa’ soldo, diceva la mia anziana nonna. E il soldo, o meglio i soldi, creano potere e il potere decide le sorti del mondo, un inner circle che si autoalimenta all’infinito. È una disamina semplificata ma in fondo la realtà non è così dissimile. Il potere di Instagram ha in previsione di acquisire un totale di 1,5 miliardi di utenti attivi nel 2025, blindando una leadership mai messa in discussione. IG ha legittimato la mediocrità fotografica allargando il suo bacino di raccolta in maniera verticale, pescando dal basso verso l’alto offrendo uno scranno a tutti, a fotografi da quattro soldi come ai professionisti, anche quelli più snob alla fine hanno ceduto sovvertendo i più ottimistici processi di pianificazione. Se Instagram non fa al caso vostro ci sono anche parecchie possibilità alternative da 500px a Flickr o Pinterest, Behance, Cinnac o Foap e ovviamente Facebook, perché oggi chi non ha una vetrina social è un anacoreta, e prevedere un futuro differente da questa condizione rischia di diventare una topica utopica. La prossima forma di cambiamento avverrà verosimilmente quando Meta, Amazon e le altre major apporteranno modifiche alle regole d’ingaggio, magari fluttuando verso nuove forme di comunicazione, nel frattempo i milioni di fruitori staranno lì, sperando di piacere a qualche nuovo amico, anelando al prossimo cuoricino. È ancora credibile questo immenso circo? Direi proprio di si, in fondo l’alternativa per chi ha velleità di mostrare (e mostrarsi) è cantarsela da soli. Il vero problema è riuscire a differenziarsi è uscire dalla nebulosa che avvolge di strane regole e algoritmi il mondo dei network cercando di trarre dei benefici dalle varie piattaforme. Questione davvero complicata, probabilmente un sogno che non si realizzerà mai ma al quale nessuno rinuncia. Per farla breve: Social, per ora, non mente.