Editoriale a cura di Enzo Pertusio – Silenzio, parla Vermeer

Silenzio, parla Vermeer

Persino confusa tra la gente quella più bella è lei, la ragazza del quadro, con la sua luce, quell’espressione sfuggente. Anche la fotografia è notevole. Aggiunge ancor più lustro all’opera nonostante la distanza ragguardevole. La ragazza con il turbante, conosciuta anche come la ragazza con l’orecchino di perla, prende vita nel suo tono in apparenza inespressivo tra il lento e silenzioso passare degli avventori. La fanciulla è famosa per la perla appesa al lobo, è stata scritta la qualunque sulla luce tridimensionale che quell’orecchino sprigiona. Un’atmosfera che alimenta la letteratura ma non questa volta perché, come vedete, l’orecchino è coperto. E allora cambia la potenza del messaggio ma non la magia dell’opera. Anche se non c’è più il gioiello a fornire interesse è il vago strabismo del suo sguardo, disattento ma infinito e penetrante che diventa lo studium. Ci segue e attraversa la sala, buca il flemmatico passaggio delle persone che sembrano non accorgersi d’essere osservate.
I complimenti vanno fatti anche a Jarostaw Stelmachowicz perché se Vermeer ci ha messo l’arte, lui l’ha sublimata. Il potere della fotografia.

 
 

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