Editoriale a cura di Enzo Pertusio – L’ottava arte

Poesia scultura pittura musica danza e architettura rientrano nel novero dell’elenco redatto da Ricciotto Canudo.
Le sei arti per antonomasia alle quali, il magnanimo ma poco lungimirante Canudo, nel 1921 aggiunse il cinema come settima arte dimenticandosi la fotografia che ai tempi aveva già compiuto il suo ottantesimo genetliaco.
Da quel momento in poi si aprì una voragine in cui ognuno compilò la sua classifica. Ad oggi, dando conto a tutte le versioni saremmo arrivati a dieci Arti. Nel frattempo si sono aggiunte il fumetto, la radio e tivvù e, bontà di qualcuno, pure la fotografia come ottava o nona arte, l’ordine sceglietelo voi, de gustibus.
Che fatica dissolvere il fumoso retaggio che ci vede, nostro malgrado, a dover ancora combattere contro le servitù di un odioso cliché.
La riproducibilità, la mancanza di artigianalità, riscontrabile invece nella scultura o nella pittura, e la facilità di contraffazione, nulla di ciò ha mai deposto a favore della nostra comune passione.
Ho provato a porre la domanda all’Intelligenza Artificiale e questo è il risultato che ChatGPT ha prodotto:

La fotografia spesso viene considerata come un’arte a sé stante e può essere inclusa nel contesto delle arti visive. Sebbene non faccia parte della tradizionale divisione delle “sette arti liberali”, la fotografia è ampiamente riconosciuta come una forma d’arte importante e influente. In molti contesti moderni, la fotografia è considerata parte integrante dell’espressione artistica contemporanea.

Alle porte del 2024 sembra impossibile che si debba ancora arguire sul valore della fotografia giustificandone l’importanza ma tant’è, alziamo la voce colleghi e facciamoci

Buon Anno a tutti!

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