Editoriale a cura di Enzo Pertusio – La creatività

Diciamocelo, la creatività ha un po’ perso la partita contro la conformità.
Magari non tre a zero netto, forse solo ai rigori dopo i supplementari ma, nei grandi numeri, è persa.
Eppure la strada l’avevano tracciata i vari Man Ray e il gruppo di dadaisti. Lo stesso Kertész fu un grande innovatore. Fotografia ardita e sperimentale.
In Italia la fecero i Bragaglia con il fotodinamisno eccetera eccetera, l’elenco e le ere si susseguono.
Poi ci siamo persi.
Non voglio puntare sempre il dito contro i social, quelli bisogna guardarli come un’opportunità, piuttosto contro la pigrizia che ci ha presi un po’ tutti.
Il mondo flat pone tutti alla stessa altezza, al piano terra, dove trovi gli stessi inquilini, e appena provi ad alzare il tiro ti ritrovi solo e incompreso.
Siamo tutti indistintamente condizionati dal consenso e per rimanere in quella bolla devi fare fotografia che piaccia alla massa.
Ti accorgi che non tutto va in quella direzione se ti capita di visitare alcune delle rassegne fotografiche in giro per l’Italia o l’Europa come la classica mostra estiva Les Rencontres di Arles ad esempio, lì capisci quanto la nostra fotografia sia lontana dalla ricerca creativa di nuovi spazi da visitare. Lo so, non è facile perché appena vediamo qualcosa di strano lo bolliamo alla Fantozzi come una… roba pazzesca, eppure il nostro impegno dovrebbe essere quello di andare oltre al già visto.
Un viaggio di scoperta non è cercare nuove terre ma avere nuovi occhi (cit. Andrea Pazienza).
L’editoriale di questo mese vuole essere un abbrivio e un auspicio a mollare le zone di conforto e coltivare la fantasia. Guardiamoci intorno distogliendo l’attenzione dal consueto giardinetto di follower e troveremo tanta ispirazione per intraprendere nuovi viaggi.

 

Foto di Elio Lee Hazel

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