Salvatore Lichello
classe 56.
Ho iniziato a fotografare e stampare in maniera autonoma in bianco e nero nel 1976. Passavo intere giornate in camera oscura (bagno di casa !) con il mio proiettore Meopta Axomat 3 , pellicole, chimici e carte Agfa/Ilford.
Nel 2005 sono poi passato al digitale , continuando a mantenere la mia passione per il solo bianco e nero.
Penso in bianco e nero già durante la fase di ripresa , impostando il display della fotocamera in scala di grigi per visualizzare subito il possibile risultato.
Non amo tecnica e tecnicismi e vorrei poterne fare a meno.
Preferisco la foto essenziale, senza fronzoli , credendo che la forza di una fotografia risieda in quel magico e irripetibile momento che il fotografo ha saputo cogliere.
a Torino con passo leggero.
cammino spesso per Torino,
percorrendo in lungo e in largo le strade del centro città,
osservando i palazzi, le strade, le pavimentazioni e soprattutto la gente indaffarata in attività quotidiane.
Uso preferibilmente una fotocamera compatta, che mi permette di passare inosservato,
con l’aria di un turista distratto.
Sono alla ricerca dell’istantanea, dell’attimo rubato, di quel frammento di vita che viene fissato per poter essere ricordato come preziosa pagina di un diario personale.