Editoriale Dicembre 2017

Editoriale di Dicembre

Gli Amatori, seconda parte.
Mi chiedevo se non ci siamo un po’ distratti. Vediamo troppe immagini ma non ci fermiamo ad osservarle spendendo il giusto tempo.
Accettiamo sempre di più la convenzione del “bello subito oppure niente”.
Abbiamo beatificato le foto dove non ci siano ragionamenti da fare e dove tutto quello che c’è dentro non si nasconda, sulle quali è severamente vietato pensare.
Ancora oggi un bel tramonto (magari con un gatto, un cane o un bambino che corre felice) continuano a stupirci piacevolmente, pure alle soglie del 2018.
Okay non vale per tutti, d’accordo, ma di fondo questa realtà è per sommi capi oggettiva guardando nel mucchio.
Parlare di nostalgia dei bei tempi andati è sempre una sconfitta perché è il futuro a doverci interessare, ma se il futuro non lo aiutiamo a ritrovare la strada rischiamo di banalizzare tutto. Almeno tornassimo a ragionare e fermarci sulla Fotografia per evitare di perderci tutto quello che c’è ma non si vede, non subito almeno.
I social hanno buona parte delle colpe in questo, guai se non ci fossero, però possiamo provare ad usarli cum grano salis facendo pulizia e cercando spazio per la qualità, la novità, la modificazione genetica (che in questo caso non è dannosa per la salute), accentando il non-convenzionale altrimenti staremo ancora qui tra dieci anni a spellarci le mani di applausi per un arcobaleno.

Enzo Pertusio

4 thoughts on “Editoriale Dicembre 2017

  • 4 Dicembre 2017 in 13:52
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    Mi trovo d’accordo con te, Enzo, ragionare su una foto è quello che fai tu quando all’inizio di ogni serata del Giovedì presenti un autore, ma se chiedi a qualcuno di parlarti di una foto il silenzio diventa assordante! Eppure in ogni foto degna di questo nome c’è sempre scritto qualcosa, basta leggerla!
    Alberto Bari

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  • 4 Dicembre 2017 in 17:08
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    A mio avviso le persone hanno perso la voglia di approfondimento, si limitano ad apprendere le nozioni di base, ma solo perché spendono migliaia di euro per le reflex che poi usano in modo automatico.
    Panorami gatti e bambini vanno bene, ma continua con le tue…”Pillole di Fotografia”….non ti arrendere.

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  • 12 Dicembre 2017 in 14:59
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    Vero, bisogna pensare al futuro senza temere di finire a corto di nuovi stimoli, anzi continuando a cercarli …aprendo bene gli occhi e scegliendo cosa guardare solo di sfuggita e cosa invece con piu’ attenzione. Potrebbe essere un buon proposito per il nuovo anno da Amatore 🙂

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  • 20 Dicembre 2017 in 8:27
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    Ciao, non posso che essere d’accordo. Il punto è che, come in tutto, ci vuole allenamento. Tanta pratica, tanti scatti cestinati, tanti libri sfogliati e tante mostre viste. Solo cosi si impara a non fotografare più arcobaleni e solo cosi si impara a leggere una foto. Che poi le foto dei social non sono foto, secondo me, sono scatti, per lo piu postati per ego e conferma che per altro. La Fotografia, come arte, è un altra cosa. Presuppone idee, talento, inventiva.Nel mondo immediato di oggi, del “o tutto o niente”, approfondire spesso è considerato una perdita di tempo. E ci troviamo quindi poi a plaudere l ennesimo tramonto, l ennesimo arcobaleno, l ennesimo bambino triste che guarda in camera. La fotografia va evolvendosi di giorno in giorno, se ci accontentiamo di quel che sappiamo fare ora, e teniamo a quest arte, stiamo sbagliando. Come sbagliamo nel copiare, senza conoscere chi stiamo copiando.Bisogna azzardare, bisogna aver coraggio di non esser capiti e condivisi, bisogna soprattutto riconoscere i nostri limiti fotografici e, se proprio non riusciamo a far di meglio, almeno spogliarci della presunzione che l ennesima foto che abbiamo scattato, identica a tutte le altre, sia un grande scatto.
    Concludo augurando ai pochi che mi leggeranno Buone Feste.
    Un abbraccio, Andrea

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