Editoriale a cura di Enzo Pertusio – Luglio 2025
Editoriale a cura di Enzo Pertusio – Luglio 2025
The Americans
Una volta chiesero a Cartirer-Bresson chi fosse stato il più grande fotografo del secolo, e lui, senza indugiare, rispose: “Robert Frank, perché all’improvviso ci mostrò quanto era invecchiato tutto ciò che avevamo fatto fino ad allora e perché dopo di lui la fotografica non poté più essere la stessa“. Eppure in quella che è stata la sua opera più rilevante, “The Americans”, William Hogan sul San Francisco Chronicle scrisse “Rovinato da sfocature prive di senso, esposizioni approssimative, una grana eccessiva, orizzonti da ubriaco e una generale sciatteria“, non intuendo che quello era, invece, il suo modus operandi. Pubblicato per la prima volta in Francia nel 1958, poi in Italia e solo dopo negli Stati Uniti, “The Americans” è un grande racconto antologico.
E’ un viaggio itinerante per immagini, ottenuto percorrendo in lungo e in largo gli States, scattando 767 rullini da cui Frank estrasse 82 foto, Politicanti e faccendieri, afroamericani, soubrette, motel dismessi, quel libro è una summa di contraddizioni dell’America di quel tempo, con immagini legate fra loro in maniera sottile, in modo da suggerire, senza imporlo platealmente, un preciso sviluppo narrativo superando il limite estetizzante della singola fotografia. Quella nuova narrazione fu definita l’alternativa all’attimo decisivo bressoniano mettendo in crisi quello stesso principio. Oggi quel messaggio è meno dirompente ma il suo fascino rimane. E’ importante avere radici in fotografia, sono i punti certi dove trovare ispirazione.