Editoriale a cura di Enzo Pertusio – C’è Arte e Arte

Editoriale a cura di Enzo Pertusio – C’è Arte e Arte

Dicembre 2024

Trent’anni di Artissima a Torino.

Trent’anni di storia per una fiera che, giustamente, trova in questa città il suo centro. Eppure quest’anno non si può ignorare una mancanza: la fotografia, seppur presente, era visibilmente ridotta.

In fondo se la carenza è imputabile ad eventuali scelte curatoriali lo è meno per i galleristi che vendono le opere che ritengono più idonee al mercato attuale.

Non a caso negli ultimi decenni, la fotografia è stata una delle arti espressive che ha visto crescere le proprie quotazioni.

Torino, in particolare, ha dimostrato una forte vocazione fotografica con la nascita di luoghi, gallerie, fondazioni dedicate come Camera o Gallerie d’Italia che si aggiungono alle già note Sandretto Re Rebaudengo, GAM, Castello di Rivoli, Galleria Noero etc. alle quali si affianca un impegno costante delle piccole gallerie private che da anni promuovono la fotografia artistica con attenzione e cura.

Credere e investire in fotografia, dunque, rimane un’ottima opportunità come in fondo le stesse versioni di Artissima hanno testimoniato.

E allora vallo a capire l’autoriferito mondo dell’Arte.

Aspetto culturale e interesse economico sono imprevedibili nella loro relazione e coesistenza e quindi la questione previsionale non è più predicibile.

Il momento storico segnato da conflitti e crisi economiche pesa sul mercato intermedio, quello delle opera abbordabili intorno a qualche migliaio di euro, che soffre una contrazione indesiderata.

Al contrario, la fotografia di grandi dimensioni e dai grandi numeri rimane elitaria, distante da quell’audience che le mostre le visita davvero pagando il biglietto.

La fotografia, ricca o povera che sia, continua a piacerci perché parla a chi la guarda. E se è vero che l’arte può sembrare, come diceva un avventore con la sua maglietta provocatoria, “la tappezzeria dei ricchi”, noi crediamo che la fotografia, almeno, conservi ancora il potere di raccontare storie accessibili a tutti.

 

 

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